Acqua tonica
Da prodotto industriale a soft drink gourmet
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un ritorno delle bevande analcoliche, prima su tutte: l’acqua tonica.
Se la cultura del buon bere infatti, ha portato nel tempo ad una maggiore conoscenza di distillati e bevande alcoliche in generale, allo stesso tempo ha fatto crescere l’interesse verso tutte le bevande analcoliche utilizzate da bartender e mixologist per preparare cocktail sempre più raffinati e gustosi.
Ma l’acqua tonica è molto più di un semplice ingrediente per i nostri cocktail.
L’acqua tonica nasce nel 1700 come medicinale contro la malaria nelle colonie britanniche dell’India e dell’Africa.
L’acqua veniva sanificata con elevate dosi di chinino -estratto dalla corteccia dell’albero di china, chiamato volgarmente anche “albero della febbre”-.
La bevanda era così amara che per arrotondarne il gusto veniva corretta con sostanze aromatiche.
Oggi l’acqua tonica non ha più -ovviamente- scopi medicinali, ed è un prodotto prevalentemente industriale.
All’acqua vengono aggiunti anidride carbonica, zucchero, aromi, chinino -di sintesi-, che dà alla bevanda il tipico gusto piacevolmente amarognolo, accompagnato dagli accenti agrumati dell’acido citrico.
Sempre più spesso però, l’attenzione verso la naturalità e la ricerca di prodotti gourmet ha coinvolto anche le acque toniche, che da prodotto prettamente industriale riesce oggi a diventare anche prodotto artigianale e ricercato.
Chi cerca un’alternativa alle toniche industriali troverà sul mercato toniche premium fatte con chinino naturale -estratto dalla corteccia della china proveniente da Asia, Africa e Sud America-, e con i botanicals ottenuti dalla macerazione e dalla distillazione di sostanze vegetali -erbe aromatiche, frutta, agrumi, spezie, fiori, radici-, ai quali si affiancano spesso zucchero di canna o dolcificanti alternativi come sciroppo d’agave e fruttosio.
Non mancano inoltre le tonic water ipocaloriche, con una minore quantità di zucchero o con la stevia -con indice glicemico pari a 0-, e quelle biologiche, con tanto di certificazione sull’origine delle materie prime.
Potreste provare ad esempio la AQ Acqua di Monaco: prodotta a Monaco di Baviera con acque minerali estratte a 150 metri di profondità, con profumi di lavanda, rosmarino, melissa e citronella.
Oppure potreste provare una J.Gasco: una tonica classica, cristallina e armonica, con note dolci e amare perfettamente equilibrate.
Oppure ancora una Idi & Co: una tonica biologica ottenuta da macerazione e distillazione di kalonji dal Medio Oriente, cardamomo e fiore di kewra dall’India, estratto di scorza d’arancia e di corteccia di chinino dalla Spagna, oltre a scorza di limone e di lime.
Non pensavate ci fosse un mondo così vasto dietro una semplice tonica vero?!
Come vedete le alternative sono molte, perciò sperimentate ed avventuratevi alla scoperta di questo soft drink così speciale!